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Al Meeting di ITANET spazio per infermieri e pazienti

La complessità della diagnosi e della gestione dei Tumori Neuroendocrini è testimoniata dal numero di specialisti chiamati in causa nel percorso di cura. In media almeno 3 operatori sanitari sono coinvolti nel team che segue il paziente: principalmente oncologi (87%), gastroenterologi, medici di medicina generale e chirurghi. Ma anche infermieri (27%) e altro personale paramedico (15%) rivestono un ruolo importante. Queste ultime spesso sono le figure che hanno i contatti più frequenti con i pazienti e sono più vicini a loro e ai caregiver.
 
Partendo da queste osservazioni è stato organizzato il congresso tenutosi di recente a Bologna, lo Spring Meeting organizzato da ITANET (Associazione Italiana per i Tumori Neuroendocrini). Riconoscendo l’importanza dell’approccio multidisciplinare nella cura dei Tumori Neuroendocrini, le due giornate di lavoro si sono svolte con sessioni che hanno visto confrontarsi differenti discipline mediche sui temi principali e le novità della gestione diagnostica e terapeutica di queste patologie. Ha trovato inoltre spazio una ampia sessione rivolta al confronto con il personale infermieristico e all’ascolto delle testimonianze di pazienti.
 
E’ stata un’occasione importante per coinvolgere i pazienti e gli infermieri in un percorso nella conoscenze dei NET, dalla loro storia naturale alla gestione terapeutica, e contemporaneamente un momento per conoscere dalle loro voci le differenti realtà lavorative italiane. Ci si è confrontati sui percorsi all’interno dei reparti di Radioterapia Metabolica, sulle strategie messe in atto nel periodo pandemico per affrontare l’emergenza e limitare i contagi. E’ stata l’occasione per conoscere nuove figure infermieristiche, come l’infermiere di ricerca e la navigator nurse, e per ascoltare dalla voce stessa di alcuni pazienti il loro vissuto.
 
La consapevolezza che nei percorsi terapeutici non si possa più considerare come unico regista il medico sta modificando anche la programmazione dei congressi, dove sempre più spesso sono presenti, oltre ai coordinatori e al personale infermieristico, anche pazienti, associazioni di pazienti e caregiver. Attribuire loro un ruolo più attivo può ampliare la visione e offrire nuove opportunità di apprendimento, nonché essere spunto per nuove idee e iniziative.
 
 
A Cura della Dott.ssa Silvia Della Torre